https://www.youtube.com/watch?v=2NI8_vs7-sA
I ritorni di Lucio Battisti
Significato:
“E da quel punto [...] si ballasse."
Protagonista di questi primi versi è il sentimento, copioso (=largo) e irrazionale in quanto è così assorto da non curarsi di quanto accade, ovvero che sopra di lui si balli. Coloro che percepiscono tale sentimento irrazionale sono due amanti.
“Le foglie coi barattoli, le casse con i tronchi senza cuore.”
L' asindeto elenca alcuni elementi marinareschi tipici del naufragio, anticipando così l’allontanamento dei due amanti. Il Panella si rifà a un filone della letteratura greca, il Nostos, che designa i viaggi di ritorno dei guerrieri greci da *****.
“E lo scandaglio [...] perché ritorno?”
Lo scandaglio è lo strumento che si adopera per la misurazione della profondità delle acque; qui non è usato nell'accezione di Locke, ma simboleggia la coscienza umana. Lo scandaglio, mentre riemerge, si domanda perché debba tornare in superficie quando stava così bene nella profondità; analogamente, la coscienza, a suo agio nel sentimento irrazionale, si chiede come mai debba uscirne per tornare alla vita razionale. La risposta è che questo ritorno è necessario in senso filosofico (necessario, in filosofia, è ciò che “non può non essere”) in quanto è la vita quotidiana a richiamarci.
“È sempre per prova [...] potrebbe tornare utile.”
Nel momento in cui subentra la ragione, l’amore si riduce a una parola che, pronunciata come un esercizio, ricorda ai due amanti l’amore che dovrebbe unirli. L’amore razionale è, dunque, superficiale.
“Tornare, per raccontare [...] quindi innamorato ancora.”
L’eco dell’amore irrazionale torna utile a lei per ricordarsi delle sofferenze sopportate dovute al distacco tra i due. Per un qualche motivo (un viaggio?), egli è partito lasciando la sua amata che deve sopportare le difficoltà (il furore e il gelo delle notti aurore) dell’allontanamento. Ella è “bianca e assai provata” a causa delle sofferenze portate dal distacco, e viene paragonata a un futile sopravvissuto dalle crociate: come il crociato è rimasto illeso, così lei riesce a opporsi al parametro razionale del distacco. Tuttavia, il sopravvissuto è futile: anch’ella, quindi, sta combattendo il distacco inutilmente, in quanto l’amore razionale non è puro quanto quello irrazionale.
“E torna, torna, [...] e gli diceva torna.”
Il distacco è avvenuto quando era ancora una ragazza, che, spinta dall’amore non ancora corrotto dalla ragione, esortava l’amante a tornare da lei quanto prima possibile. Si noti il continuo ricorrere del tema del ritorno, ch’appunto conferisce il titolo a questo capolavoro panelliano.
“Abbiamo un solo limite: l'amore che ci divide.”
Ecco che i due amanti, dominati dalla ragione, comprendono l’infondatezza del loro amore, che li fa sentire divisi.
“Come la ragione, [...] o è dell'altro.”
Ecco che fa l’ingresso (sembra tratto da “La metro”, un’altra canzone firmata da Battisti-Panella: “In un soffio di porta fa l’ingresso la bella incatenata a testa alta”) la rivale del sentimento: la ragione, che, pur distruggendo completamente ciò che è già distrutto (=l’amore irrazionale), permette di superare il momento negativo della separazione (“per uscirne finalmente fuori”, direbbe un Mogol in “Aver paura d’innamorarsi troppo”). Magistralmente, il Panella paragona l’amore razionale a un intarsio, una decorazione che si ottiene accostando minuti pezzi di legno chiamati tasselli. L’amore razionale, per quanto fedele, è pur sempre una copia del vero amore (quello irrazionale): prima o poi l’intarsio viene completato da un tassello, così necessariamente (sempre in senso filosofico) anche l’amore razionale si esaurisce, poiché uno dei due amanti pone l’ultimo tassello.
“E i sogni si [...] dolenti spifferi.”
I sogni di un amore vero si allontanano come cavalli che, privi di cavalieri (=i sognatori) sopraffatti dalla ragione, si disperdono. Cadere bocconi significa cadere proni; i cavalieri, dunque, cadono dai cavalli sulle fragole, che, soffici, ne attutiscono la caduta. I sognatori sono ancora più dolci e rossi delle fragole, ma sono ridotti a dolenti spifferi: le speranze che essi nutrono sono deboli soffi (la speranza, ovviamente, è quella di coltivare un amore vero, privo di ragione quindi).
“E docili [...] per innamorarsi".”
Tutti gli amanti nella lotta per stabilire se bisogni biasimare (=accezione di ridire in questo contesto) o fare l’amore colloquiale (=a parole, come già detto è un amore equiparato a una prova di esercizio e quindi superficiale), gli amanti sono incompetenti (non hanno strumenti adatti per competere con la ragione) e quindi sono docili, si lasciano sottomettere facilmente da parametri razionali, che permettono solo di sperare in un amore vero, senza però raggiungerlo.
“Amarsi è questo escludere d'essere i soli al mondo i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata.” Ecco la frase che riassume tutta la canzone, mettendo in luce la notevole abilità del Panella: amarsi significa escludere di essere i soli al mondo gli unici ad essere
Protagonista di questi primi versi è il sentimento, copioso (=largo) e irrazionale in quanto è così assorto da non curarsi di quanto accade, ovvero che sopra di lui si balli. Coloro che percepiscono tale sentimento irrazionale sono due amanti.
“Le foglie coi barattoli, le casse con i tronchi senza cuore.”
L' asindeto elenca alcuni elementi marinareschi tipici del naufragio, anticipando così l’allontanamento dei due amanti. Il Panella si rifà a un filone della letteratura greca, il Nostos, che designa i viaggi di ritorno dei guerrieri greci da *****.
“E lo scandaglio [...] perché ritorno?”
Lo scandaglio è lo strumento che si adopera per la misurazione della profondità delle acque; qui non è usato nell'accezione di Locke, ma simboleggia la coscienza umana. Lo scandaglio, mentre riemerge, si domanda perché debba tornare in superficie quando stava così bene nella profondità; analogamente, la coscienza, a suo agio nel sentimento irrazionale, si chiede come mai debba uscirne per tornare alla vita razionale. La risposta è che questo ritorno è necessario in senso filosofico (necessario, in filosofia, è ciò che “non può non essere”) in quanto è la vita quotidiana a richiamarci.
“È sempre per prova [...] potrebbe tornare utile.”
Nel momento in cui subentra la ragione, l’amore si riduce a una parola che, pronunciata come un esercizio, ricorda ai due amanti l’amore che dovrebbe unirli. L’amore razionale è, dunque, superficiale.
“Tornare, per raccontare [...] quindi innamorato ancora.”
L’eco dell’amore irrazionale torna utile a lei per ricordarsi delle sofferenze sopportate dovute al distacco tra i due. Per un qualche motivo (un viaggio?), egli è partito lasciando la sua amata che deve sopportare le difficoltà (il furore e il gelo delle notti aurore) dell’allontanamento. Ella è “bianca e assai provata” a causa delle sofferenze portate dal distacco, e viene paragonata a un futile sopravvissuto dalle crociate: come il crociato è rimasto illeso, così lei riesce a opporsi al parametro razionale del distacco. Tuttavia, il sopravvissuto è futile: anch’ella, quindi, sta combattendo il distacco inutilmente, in quanto l’amore razionale non è puro quanto quello irrazionale.
“E torna, torna, [...] e gli diceva torna.”
Il distacco è avvenuto quando era ancora una ragazza, che, spinta dall’amore non ancora corrotto dalla ragione, esortava l’amante a tornare da lei quanto prima possibile. Si noti il continuo ricorrere del tema del ritorno, ch’appunto conferisce il titolo a questo capolavoro panelliano.
“Abbiamo un solo limite: l'amore che ci divide.”
Ecco che i due amanti, dominati dalla ragione, comprendono l’infondatezza del loro amore, che li fa sentire divisi.
“Come la ragione, [...] o è dell'altro.”
Ecco che fa l’ingresso (sembra tratto da “La metro”, un’altra canzone firmata da Battisti-Panella: “In un soffio di porta fa l’ingresso la bella incatenata a testa alta”) la rivale del sentimento: la ragione, che, pur distruggendo completamente ciò che è già distrutto (=l’amore irrazionale), permette di superare il momento negativo della separazione (“per uscirne finalmente fuori”, direbbe un Mogol in “Aver paura d’innamorarsi troppo”). Magistralmente, il Panella paragona l’amore razionale a un intarsio, una decorazione che si ottiene accostando minuti pezzi di legno chiamati tasselli. L’amore razionale, per quanto fedele, è pur sempre una copia del vero amore (quello irrazionale): prima o poi l’intarsio viene completato da un tassello, così necessariamente (sempre in senso filosofico) anche l’amore razionale si esaurisce, poiché uno dei due amanti pone l’ultimo tassello.
“E i sogni si [...] dolenti spifferi.”
I sogni di un amore vero si allontanano come cavalli che, privi di cavalieri (=i sognatori) sopraffatti dalla ragione, si disperdono. Cadere bocconi significa cadere proni; i cavalieri, dunque, cadono dai cavalli sulle fragole, che, soffici, ne attutiscono la caduta. I sognatori sono ancora più dolci e rossi delle fragole, ma sono ridotti a dolenti spifferi: le speranze che essi nutrono sono deboli soffi (la speranza, ovviamente, è quella di coltivare un amore vero, privo di ragione quindi).
“E docili [...] per innamorarsi".”
Tutti gli amanti nella lotta per stabilire se bisogni biasimare (=accezione di ridire in questo contesto) o fare l’amore colloquiale (=a parole, come già detto è un amore equiparato a una prova di esercizio e quindi superficiale), gli amanti sono incompetenti (non hanno strumenti adatti per competere con la ragione) e quindi sono docili, si lasciano sottomettere facilmente da parametri razionali, che permettono solo di sperare in un amore vero, senza però raggiungerlo.
“Amarsi è questo escludere d'essere i soli al mondo i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata.” Ecco la frase che riassume tutta la canzone, mettendo in luce la notevole abilità del Panella: amarsi significa escludere di essere i soli al mondo gli unici ad essere
Fonte/i: soli pur amando. L’amore irrazionale, quindi, si conserva solo se si esclude ogni parametro razionale (qui il distacco), ovvero se non si pone l’amore irrazionale in un tribunale il cui giudice sia la ragione (per usare un’espressione simile a quella di Kant). L’unico modo per eludere l’intervento della ragione è sterminare l’invincibile armata che è proprio la ragione. Si capisce dunque che la ragione è troppo forte per l’uomo (lotta tra il ridire e il fare), è “invincibile”, come ammette il poeta stesso. L’amore vero, quello che apriva la canzone manifestandosi come sentimento irrazionale, è destinato a soccombere (quindi si può raggiungere, ma è caduco); il tentativo di renderlo eterno è un’utopia: si spera che ritorni (ecco spiegato il titolo), ma la ragione, imbattibile per la sua potenza, imbizzarrisce i cavalli che si allontanano e i sognatori cadono continuamente, sempre sul soffice comunque, e quindi continuano, pur dolenti, a nutrire speranze d’amore in un ciclo senza fine. https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20111128095257AAE1VzL
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